1980 - “DNA code”, già “Paesi Socialisti”, Super 8, 3:20 min;
1989 - “Questa è una storia vera”. Su una collina a nord est di Roma. Con Benedetto Simonelli, 16mm, 2:30 min;
2001 - “Ancora
posso scrivere d'amore”, su Pippo Del Bono. Di Daria Deflorian e Serafino Amato,
30 min
(VII Roma Film Festival);
2002 - “Racconti
a vegetali”,
9 min (“Incantesimi
- scene di arte e poesia”, Bomarzo):
1° Racconto a vegetali (vedi il video);
2° Racconto a vegetali (vedi il video);
3° Racconto a vegetali (vedi il video);
2003 - “Note
a margine del Ta’ziyé di Abbas Kiarostami”, 14 min;
2003 - “Era
Moravia”, in collaborazione col Fondo Alberto Moravia,
102 min
(Museo di Roma 2003 all'interno della mostra Moravia e Roma) (vedi la clip);
2003 - “Ascesi”, con Edoardo Albinati, 12 min (X Roma Film Festival) (vedi la clip);
2004 - “75
radici”, 3 min (vedi la clip);
2005 - “R.L.C.
scrittore d’acqua”, su Raffele La Capria. Con Edoardo Albinati, Emanuele Trevi,
Chiara Gamberale, Silvio Perrella, Ermanno Rea,
58 min (Apollo 11/02/05) (vedi la clip);
2006 - “Chi
sta sparisce...” Racconti bislacchi #1, 7 min (XI Roma Film Festival) (vedi la clip);
2006 - “E' l'ora di Staedtler”, di Beatrice Talamo e Serafino Amato, 7 min (XI Roma Film Festival) (vedi la clip).
2007 - "La squadra di Walter" Racconti Bislacchi #3, di Serafino Amato (vedi il video)
2007 - "Nude lumache coraggiose", Racconti Bislacchi #5, di Beatrice Talamo e Serafino Amato (vedi il video)
2008 - "In giro per l'Europa", Racconti Melanconi #1 di Serafino Amato (vedi il video)
2008 - "C'era una volta un papa", Racconti Melanconici #2 di Serafino Amato (vedi il video)
2008 - "Leggermente frizzante", Racconti Melanconici #3 di Beatrice Talamo e Serafino Amato (vedi il video)
2008 - "Ecatombe - I girini della storia" video e libro (vedi il video integrale)
Il video è uno strano mezzo. Avrei continuato a fare il fotografo “a pellicole” per il resto degli anni, ma non mi sarei mai potuto permettere una o più puntate nel modo del “film” se la rivoluzione digitale non fosse arrivata a tutti così come è stato. Ho dovuto imparare un sacco di cose, ma il computer e certi programmi di montaggio sono stati così facili da usare che hanno risolto gran parte delle difficoltà. Girare e montare un video da soli, con un occhio abituato a singoli fotogrammi, non mi è apparso affatto estraneo, di certo molto diverso da quanto facevo in super-8 e occasionalmente in 16 mm. Una volta imparate alcune regole e i comandi, mi è sembrato uno strumento familiare. Non ho sviluppato una vera passione per questo mezzo, e non ne ho fatto nemmeno uno strumento di lavoro. Continuo a ritenere la fotografia assai più potente e a me più vicina. Una volta ho girato in pellicola 16 mm e ho fatto delle fotografie ad una stessa azione, incerto se poi avrei usato il film o il video. Ma la scelta non si è posta, le fotografie raccontavano assai meglio quello che intendevo raccontare. |